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Non è quindi un testo vero e proprio, redatto con uno sviluppo sistematico, ma un insieme di argomenti presi dai miei appunti e messi in una forma definitiva ed organica.
I vari concetti sono affrontati nel modo più immediato e conciso che mi è stato possibile, e spero che possano risultare utili a tutti gli studenti di liceo come manuale di appoggio al loro libro di testo (e non come un testo vero e proprio).
Mi sembrava un peccato, una volta andato in pensione, distruggere tutti gli appunti che avevo elaborato con tanta pazienza, e spero che possano tornare ad essere utili ai nuovi studenti che non conosco, ma ai quali auguro buon lavoro.
Carlo Sintini
•
Indice
PREFAZIONE p.6
IL MOTO ARMONICO p.14
Approccio Cinematico p.14
La velocità p.15
L'accelerazione p.16
Precisazione trigonometrica p.17
Approccio meccanico p.18
Il pendolo p.19
Una equazione dimensionale p.21
L'energia nel moto armonico p.22
Funzione lineare in seno e coseno p.23
OTTICA p.26
La luce: onde o corpuscoli? p.26
Le leggi di Snellius-Cartesio p.27
Gli specchi piani p.27
Destra o sinistra? p.28
Gli specchi parabolici p.28
Gli specchi sferici p.31
Le approssimazioni di Gauss p.32
Costruzione grafica delle immagini p.33
1° Caso – specchi concavi (immagine reale) p.33
2° Caso – specchi concavi (immagine virtuale) p.33
3° Caso – specchi convessi p.34
La formula dei punti coniugati p.34
Leggi di Snellius–Cartesio per la rifrazione p.35
Perché un raggio luminoso si spezza? p.36
Incongruenza dell’ottica geometrica p.37
Il diottro sferico p.38
Le lenti sottili 40
Classificazioni delle lenti 41
Determinazione grafica delle immagini 42
Ancora sui punti coniugati per le lenti 43
L’angolo limite 44
Conseguenze della riflessione totale 44
I fenomeni ondulatori 45
Equazioni delle onde 46
Le onde elettromagnetiche 48
La dispersione della luce 49
Il principio di Huyghens p.50
L’esperienza di Young p.50
2a legge della rifrazione con la teoria ondulatoria p.52
ACUSTICA p.54
Il suono p.54
L’effetto Doppler p.55
I battimenti p.56
La risonanza p.58
La velocità della luce p.59
Lo sviluppo in serie di Fourier p.60
L’onda quadra p.61
L’onda a dente di sega p.61
L’onda triangolare p.62
Alcune considerazioni grafiche p.62[
TERMOLOGIA p.64
Gli stati di aggregazione della materia p.64
Calore e temperatura p.64
Scale termometriche p.65
La quantità di calore p.66
Calore specifico e capacità termica p.67
Termometri a gas p.67
Dilatazione dei solidi p.69
Leggi dei gas e trasformazioni tipiche p.70
Equazione caratteristica dei gas p.71
Teoria cinetico-molecolare dei gas perfetti p.72
Propagazione del calore p.75
L'equivalente meccanico della caloria p.76
LA TERMODINAMICA p.78
Primo principio della termodinamica p.79
Energia interna p.80
Il ciclo di Carnot p.80
ELETTROMAGNETISMO p.84
Il campo gravitazionale p.84
Il principio di sovrapposzione p.85
Il teorema della circuitazione p.85
Differenza di energia potenziale p.87
Energia potenziale in un punto p.88
Potenziale in un punto p.89
Superfici equipotenziali p.89
Intensità del campo elettrico p.90
Corrispondenze tra campo gravitazionale e campo elettrico p.91
Il radiante e lo steradiante p.92
Il flusso p.93
Teorema di Gauss p.93
Prima fase p.93
Seconda fase p.94
Terza fase p.95
Campo elettrico all'interno di un conduttore (pieno o cavo) p.95
Teorema di Coulomb p.97
Campo elettrico fra due lamine metalliche aventi cariche opposte p.98
Esperienza di Millikan p.98
Capacità di un conduttore p.100
Il condensatore p.101
Capacità di un condensatore piano p.102
Capacità in serie e in parallelo p.103
La corrente elettrica p.104
Elettroni liberi di conduzione p.105
La resistenza elettrica e le leggi di Ohm p.106
I principi di Kirchhoff p.107
Resistenze in serie e in parallelo p.108
Effetto Joule p.109
Conduzione nei liquidi p.110
Le leggi dell'elettrolisi p.112
Le esperienze di Volta p.112
La pila di Volta p.113
Conduzione nei gas p.115
Analogia idraulica p.116
Il circuito RC p.116
Il magnetismo naturale p.120
Interazione corrente-magnete p.121
Il campo magnetico p.123
Interazione corrente-corrente p.124
Leggi di Biot-Savart p.125
Teorema di equivalenza di Ampère p.125
Circuitazione del campo magnetico p.126
Il teorema di Gauss per il campo magnetico p.127
La permeabilità magnetica relativa p.128
Perché le calamite attraggono alcuni metalli p.28
Orbite circolari p.130
Correnti indotte p.132
Momento torcente di una spira in un campo magnetico p.1 p.34
Il motore elettrico p.135
L’alternatore p.136
Generatore di corrente pulsante p.136
Legge di Farady–Newmann p.137
Correnti alternate p.138
I valori efficaci p.138
L’autoinduzione p.139
Circuito RL in chiusura p.140
Circuito RL in apertura p.142
L’impedenza p.143
Circuito risonante LC p.144
La potenza di una corrente alternata p.145
I trasformatori p.146
Il trasporto dell’energia elettrica p.148
Le equazioni di Maxwell p.148
BIBLIOGRAFIA p.150
•
Autore
Carlo SintiniCarlo Sintini è nato a Roma nel 1936, si è laureato in fisica alla Sapienza di Roma, vive a Latina, dove ha insegnato nei licei scientifici. Ora è in pensione. Ha scritto numerosi volumi didattici, divulgativi, di informatica, giochi matematici, giochi con le carte, totocalcio...
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
Se calcoliamo la retta normale AP e determiniamo le coordinate di A, basta
mostrare che il triangolo AFP è isoscele (AF = FP) per dimostrare che il
raggio luminoso dopo aver colpito lo specchio in P viene deviato sempre in
modo da passare per F.
Riferiamoci ad una parabola generica che però immaginiamo abbia il vertice
nell'origine e l'asse coincidente con l'asse y (queste condizioni non tolgono
nulla alla genericità della parabola, perché basta scegliere opportunamente gli
assi coordinati).
La sua equazione è 1
2
y x
4 h
dove il fuoco ha coordinate
F 0
; h
Consideriamo ora una generica retta verticale x=t. Sostituendo t nella
equazione della parabola si trova
2
t
P t ;
4 h
L'equazione del fascio di rette passanti per P è
2
t
y m
( x t )
4 h
mettiamo ora a sistema questo fascio di rette con la parabola
2
t
y m ( x t )
4 h
1
2
y x
4 h
Risolviamo 2 2
x t
mx mt
4 h 4 h
2 2
x t 4 mhx 4 mht
2 2
x 4 mhx 4 mht t 0
2 2 2
0 si ha 4 m h 4 mht t 0
ponendo 4
e cioè 29
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
2
2 mh t 0
t
m 2 h
che è il coefficiente angolare della retta tangente alla parabola nel punto P.
Il coefficiente angolare della retta normale è allora l'antireciproco, e tale
normale ha equazione 2
t 2 h
y ( x t )
4 h t
o meglio 2
2 h t
y x 2 h
t 4 h
L'intersezione con l'asse y si ha per
2 2
8
h t
y 4 h
e quindi le coordinate del punto A sono
2 2
8
h t
A 0
;
4 h
La lunghezza del segmento AF è allora
2 2 2 2
8
h t 4 h t
AF h
4 h 4 h
Calcoliamo ora la lunghezza del segmento PF 2
2 2 2
t 4 h
2
t
2 2
PF t h t 2
4 h 16 h
2 2 4 2 2 4 2 2
16 h t t 8
h t 16 h 4 h t
2
16 h 4 h
Quindi il triangolo APF è isoscele e il raggio luminoso dopo aver colpito lo
specchio passa per il fuoco F.
Poiché la retta verticale x = t è generica, resta
così dimostrato che ogni raggio luminoso
parallelo all'asse della parabola passa per il
fuoco.
Al contrario (per il principio di invertibilità del
cammino ottico) se un raggio luminoso esce
30
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
dal fuoco, colpisce lo specchio e viene sempre deviato in modo da uscire
parallelamente all'asse della parabola.
In altre parole il fuoco e l'infinito sono punti coniugati.
Notiamo infine un particolare. Confrontiamo fra loro due fasci di raggi
luminosi: il primo non deviato dallo specchio, ed il secondo con tutti i raggi
luminosi che convergono nel fuoco.
In entrambi i casi i raggi luminosi seguono percorsi che hanno la stessa
lunghezza (se immaginiamo che i raggi luminosi siano costituiti da un gruppo
di particelle tutte allineate fra loro, queste convergeranno nel fuoco
raggiungendolo tutte nello stesso istante).
Gli specchi sferici La realizzazione di un buon specchio parabolico è
piuttosto costosa da ottenere: è molto più semplice
costruire specchi di forma sferica.
Vedremo fra poco che con ottima approssimazione
uno specchio parabolico può essere sostituito con
uno sferico, purché la sua apertura sia piccola.
Le equazioni della parabola e della circonferenza
sono rispettivamente
1
2
y x
4 h
2 2
x y 4 hy 0
Confrontiamo fra loro la parabola e la circonferenza mostrate nella figura
precedente.
Il fuoco della parabola è
F (
0
; h
)
C (
0
;
2
h
)
mentre la circonferenza ha il centro in e passa per l'origine.
Quindi F è il punto medio fra C e l'origine degli assi.
Consideriamo poi una generica retta verticale x=t ed i due punti di
intersezione A e B. Le coordinate dei punti A e B sono
2
t
A t ;
4 h
2 2
B t ; 2 h 4 h t
e perciò i segmenti AD e BD hanno lunghezza
31
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
2
t
AD 4 h
2 2
BD 2 h 4 h t
Mettiamoli a rapporto e facciamo il limite per t che tende a zero.
2
t
AD 4 h
lim lim
t 0 t 0
BD 2 2
2 h 4 h t
2
t
2 2
2 h 4 h t
4 h
lim
t 0
2 2 2 2
2 h 4 h t 2 h 4 h t
2
t
2 2
2 h 4 h t
2 2
2 h 4 h t
4 h
lim lim 1
t 0 t 0
2
t 4 h
Risulta quindi che per t che tende a zero i due segmenti AD e BD tendono a
diventare uguali.
In altre parole l'arco di parabola può essere sostituito
con un arco di circonferenza (con raggio pari al
doppio della distanza focale della parabola) l'errore è
tanto più trascurabile quanto più piccola è l'apertura
dello specchio.
È per questi motivi che nell'ottica geometrica si parla sempre di specchi
sferici invece che parabolici.
Tutte le rette passanti per C si chiamano assi dello specchio. Fra questi quello
che passa per V (centro dello specchio), si chiama asse principale.
Le approssimazioni di Gauss
Le leggi dell'ottica geometrica sono valide solo se
sono rispettate le due "approssimazioni di Gauss".
1. Gli specchi sferici devono avere una piccola
apertura, cioè un angolo sufficientemente
piccolo.
2. I raggi devono essere parassiali, cioè
quasi paralleli all'asse ottico principale.
Non esiste un limite netto di demarcazione,
superato il quale le leggi non sono più valide.
32
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
Maggiormente sono rispettate queste condizioni e tanto più risultano valide le
considerazioni e le leggi dell'ottica geometrica.
Costruzione grafica delle immagini
Una caratteristica degli assi ottici, di tutti gli assi ottici, non solo quello
principale, consiste nel fatto che ogni loro punto ha una immagine (cioè il
corrispondente punto coniugato) che si trova sempre sullo stesso asse. Ogni
retta passante per il centro dello specchio sferico, è un asse ottico. L'asse ottico
principale è invece quello che passa per il centro della porzione di specchio
sferico che stiamo usando.
Da ogni punto escono infiniti raggi luminosi. Per individuare la posizione
delle immagini si possono prendere in considerazione tre raggi caratteristici
fra gli infiniti:
Quello parallelo all'asse ottico principale, che urtando lo specchio
viene deviato in modo da passare per il fuoco.
Quello che passa per il fuoco, che al contrario diviene parallelo
all'asse ottico principale.
Quello che passa per il centro, che colpisce lo specchio normalmente e
quindi ritorna indietro lungo la stessa direzione da cui è arrivato.
Esaminiamo alcuni casi particolarmente rappresentativi.
–
1° Caso specchi concavi (immagine reale)
Se l'oggetto AB è più lontano del
centro, l'immagine A'B' è reale,
rovesciata, impicciolita, e situata fra
centro e fuoco.
Per il principio di invertibilità del
cammino ottico, se l'oggetto A'B' è
posto invece fra centro e fuoco, allora
l'immagine AB è reale, rovesciata,
ingrandita, e situata oltre il centro.
–
2° Caso specchi concavi
(immagine virtuale)
Se l'oggetto AB è posto fra fuoco e
specchio, l'immagine A'B' è virtuale,
dritta e ingrandita.
Poichè l'immagine è virtuale e si forma dietro lo specchio, non è possibile
applicare il principio di invertibilità del cammino ottico.
33
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
–
3° Caso specchi convessi
In questo caso, dato che il centro e il
fuoco si trovano dietro lo specchio, è
possibile una sola situazione.
L'oggetto AB ha una immagine A'B'
virtuale, dritta e impicciolita.
Anche qui non è possibile applicare il
principio di invertibilità del cammino
ottico.
La formula dei punti coniugati
Permette di ottenere la posizione
dell'immagine con un calcolo (valido nei
limiti delle approssimazioni di Gauss) e non
con una costruzione grafica (che comunque
è sempre approssimata in modo piuttosto
grossolano).
Siano ho e hi rispettivamente le altezze
dell'oggetto e dell'immagine.
Mentre o ed i sono le distanze dell'oggetto e
dell'immagine dal fuoco, ed f infine è la distanza focale.
I triangoli grigi sono a due a due simili fra loro.
Si possono allora stabilire le seguenti proporzioni fra lati corrispondenti:
h : o h : f
0 i
h : f h : i
0 i
Il prodotto dei medi deve essere uguale al prodotto degli estremi, e quindi
h f h o
0 i
h i h f
0 i
dividendo membro a membro si ha
f o
i f
e cioè 2
oi f
Riportando su un grafico questa funzione, si ha
un ramo di iperbole equilatera.
Talvolta però si preferisce riferire le posizioni
34
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
dell'oggetto e dell'immagine allo specchio invece che al fuoco.
Indicando con p la distanza dell'oggetto dallo specchio e con q la distanza
dell'immagine dallo specchio, si può allora scrivere
p o f o p f
cioè
q i f i q f
e sostituendo nella funzione della iperbole equilatera ricavata
precedentemente, si ha 2
( p f )( q f ) f
Cioè, sviluppando,
2 2
pq pf fq f f
e semplificando
fq fp pq
si ottiene infine (dividendo i due membri per pqf)
1 1 1
p q f
che corrisponde ancora ad una iperbole (esplicitando rispetto a q si riconosce
una funzione omografica, cioè una iperbole equilatera con gli asintoti paralleli
agli assi coordinati).
Le due equazioni dei punti coniugati (espresse in funzione di o ed i, oppure in
funzione di p e q), sono perfettamente equivalenti fra loro.
Leggi di Snellius–Cartesio per la rifrazione
Quando un raggio luminoso incontra un ostacolo può anche attraversarlo, se
questo è trasparente. Basta pensare per esempio ad un raggio luminoso che
passa dall'aria all'acqua (o viceversa).
Il raggio luminoso in questo caso devia, si spezza e, passando da un mezzo ad
un altro più denso, si avvicina alla normale.
Questo fenomeno si chiama rifrazione (da "frangere" = rompere, spezzare).
La rifrazione, analogamente alla riflessione, ubbidisce a due leggi:
35
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
PRIMA LEGGE: Il raggio incidente, il raggio rifratto e la normale al
punto di incidenza giacciono sempre su uno stesso piano.
SECONDA LEGGE: L'angolo di incidenza i e l'angolo di rifrazione r
soddisfano la legge seni n
1
, 2
senr
dove n è una costante che si chiama indice di rifrazione relativo fra i due
1,2
mezzi, e dipende dalla velocità della luce nei due mezzi.
Poiché l'indice di rifrazione si ricava sperimentalmente ed il numero delle
possibili coppie di mezzi trasparenti è molto alto, torna utile definire l'indice
di rifrazione assoluto di un singolo mezzo trasparente, che si calcola
mettendo in relazione la velocità della luce nel vuoto e nel mezzo in esame.
c
n
Per esempio nel mezzo 1 si ha l'indice assoluto e nel mezzo 2
1 v
1
c
n 2 v 2
Il rapporto fra i due indici di rifrazione assoluti fornisce l'indice di rifrazione
relativo fra i due mezzi c
n v v
2 2 1
n
1
, 2 c
n v
1 2
v
1
In questo modo diminuisce notevolmente il numero di costanti che occorre
inserire in una tabella di valori ricavati sperimentalmente.
Perché un raggio luminoso si spezza?
Immaginiamo che un bagnino sulla spiaggia
veda una bagnante sul punto di affogare, e
corra per salvarla.
Ovviamente la velocità v con cui il bagnino
1
corre sulla sabbia è maggiore della velocità
v con cui lo stesso nuota in mare.
2
Se il bagnino andasse da A a B in linea retta
(passando per D), o se percorresse la
traiettoria ad angolo retto AE + EB, in
entrambi i casi impiegherebbe un tempo maggiore rispetto a quello che
sarebbe necessario per seguire una opportuna traiettoria intermedia AC + CB.
36
Carlo Sintini - Fisica? No problem! - Vol.2
Ebbene (come sempre accade in natura) i fenomeni avvengono sempre con il
minimo dispendio di energia, così gonfiando un palloncino questo assume la
forma sferica perché la quantità di gas in esso contenuto con la forma sferica
occupa la minor superficie possibile, e si potrebbe continuare con molti altri
esempi.
Nel caso della rifrazione la luce descrive una traiettoria che le consente sempre
di arrivare nel minor tempo possibile, e questa (come nel caso del bagnino)
corrisponde alla spezzata AC + CB.
dell’ottica geometrica
Incongruenza Cerchiamo di dimostrare la seconda legge di Snellius-
Cartesio v
seni
1 n
( ) per mezzo dell'ottica geometrica.
1
, 2
senr v 2
Consideriamo due piani orizzontali leggermente