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Sintesi
Analisi nei licei sì o no? E se sì in che modo e in che misura? Una domanda che si ripropone ad ogni riforma o riordino delle scuole superiori. Nei licei italiani l’analisi fu inserita a inizio Novecento in occasione della riforma Credaro; a stilarne i programmi fu chiamato Guido Castelnuovo che così giustificò questa scelta:
«Ma se si vuole che l'allievo delle scuole medie senta di questa matematica moderna il soffio ispiratore ed intravveda la grandezza dell'edifizio, occorre parlargli del concetto di funzione ed indicargli sia pure sommariamente, le due operazioni che costituiscono il fondamento del Calcolo infinitesimale.»
Allora l’analisi fu inserita solo nel liceo moderno, che fu poi soppresso dalla riforma Gentile del 1923 e in qualche misura sostituito dal liceo scientifico che ereditò l’analisi come materia conclusiva del corso di matematica. Nei licei classici dove il peso della matematica fu ridimensionato l’analisi continuò a restare fuori, come del resto la geometria analitica.
Di fatto la geometria analitica fu inserita dopo la guerra nei libri di testo del liceo classico e collocata tra la prima e seconda liceo (terzo e quarto anno); l’analisi continuò a restarne fuori con l'eccezione della sperimentazione PNI diffusisi tra gli anni Ottanta e Novanta.
Negli istituti tecnici l’analisi c’è sempre stata e viene in genere trattata già nel quarto anno di corso, a volte anticipando anche al terzo.
Autore: Paolo Bonavoglia
Titolo: Il Calcolo Infinitesimale
Sottotitolo: Analisi per i licei alla maniera non standard

Indice

•Prefazione
•Introduzione storica
•1 - Primi passi nel calcolo infinitesimale
◦1.1 - Il problema della tangente
◦1.2 - Il problema della velocità istantanea
•2 - Primi passi tra le derivate
◦2.1 - Infinitesimi e derivate
◦2.2 - Parte standard
◦2.3 - Un primo esempio: la derivata del quadrato
◦2.4 - Derivata di potenze superiori
◦2.5 - La derivata della potenza
◦2.6 - La derivata è un'operazione lineare
◦2.7 - La derivata di un polinomio
◦2.8 - La derivata del prodotto di funzioni
◦2.9 - La derivata della funzione composta
◦2.10 - Le derivate successive
◦2.11 - Significato geometrico della derivata seconda
◦2.12 - Significato fisico della derivata seconda
•3 - Trovare la tangente a una curva
◦3.1 - Tangenti a una parabola
◦3.2 - Tangenti a una parabola cubica
•4 - Problemi di massimo e minimo
◦4.1 - Introduzione
◦4.2 - La regola di Fermat
◦4.3 - Ricerca dei massimi e minimi di una funzione
◦4.4 - I metodo per la ricerca dei massimi e minimi
◦4.5 - II metodo per la ricerca dei massimi e minimi
◦4.6 - Ricerca dei punti di flesso di una funzione
◦4.7 - I metodo per la ricerca dei punti di flesso
◦4.8 - II metodo per la ricerca dei punti di flesso
•5 - Primi esempi di studio di funzione
◦5.1 - Introduzione
◦5.2 - Una funzione algebrica di 3º grado
◦5.3 - Ancora una funzione algebrica di 3º grado
◦5.4 - Una funzione algebrica di 4º grado
•6 - Primi passi tra gli integrali
◦6.1 - L'integrale indefinito
◦6.2 - Integrale della potenza
◦6.3 - Proprietà lineari
◦6.4 - Integrale di un polinomio
◦6.5 - L'integrale è un'area
•7 - Calcolo di aree
◦7.1 - Calcolo approssimato di aree
◦7.2 - La formula dei trapezi
◦7.3 - Area sottesa da una funzione con i trapezi
◦7.4 - Calcolo di aree con la formula di Simpson
◦7.5 - Esempio con la formula di Simpson
•8 - L'integrale definito
◦8.1 - Ma l'area esatta qual è
◦8.2 - L'area sotto una funzione
◦8.3 - Il teorema fondamentale dell'analisi
◦8.4 - L'integrale definito
◦8.5 - Area tra due curve
◦8.6 - Esempi
•9 - Calcolo approssimato di integrali
◦9.1 - Integrazione con la formula dei trapezi
◦9.2 - Integrazione con la formula di Simpson
◦9.3 - Esempi con la formula di Simpson
•10 - NSA infinitesimi e numeri iperreali
◦10.1 - Le obiezioni di George Berkeley
◦10.2 - La prima rifondazione dell'Analisi
◦10.3 - Abraham Robinson riabilita gli infinitesimi
◦10.4 - Numeri infinitamente grandi
◦10.5 - Numeri infinitamente piccoli
◦10.6 - Notazione
◦10.7 - I numeri iperreali
◦10.8 - Aritmetica dei numeri iperreali
◦10.9 - Numeri infinitamente vicini
◦10.10 - La funzione parte standard
◦10.11 - Funzioni continue
◦10.12 - Continuità e limiti
◦10.13 - Prima definizione di limite
•11 - Le derivate
◦11.1 - La definizione generale di derivata
◦11.2 - Derivate del cubo e della potenza ennesima
◦11.3 - Regole di derivazione
◦11.4 - La derivata della potenza
◦11.5 - La derivata della funzione inversa
◦11.6 - Derivata della radice quadrata
◦11.7 - Derivata della radice cubica
◦11.8 - La derivata della funzione composta
◦11.9 - La derivata del prodotto di funzioni
◦11.10 - La derivata del reciproco di una funzione
◦11.11 - La derivata del quoziente di funzioni
◦11.12 - Funzioni esponenziali e logaritmiche
◦11.13 - Le funzioni iperboliche
◦11.14 - La funzione di Gauss o gaussiana
◦11.15 - Derivata delle funzioni goniometriche
◦11.16 - Funzioni continue e funzioni derivabili
•12 - Integrali
◦12.1 - Integrale indefinito
◦12.2 - Integrali fondamentali
◦12.3 - Regole di integrazione
◦12.4 - Integrali “impossibili”
•13 - Infinito, limiti, asintoti
◦13.1 - I paradossi di Zenone
◦13.2 - Il primo paradosso di Zenone: il segmento
◦13.3 - Somme e serie
◦13.4 - I limiti
◦13.5 - La serie armonica
◦13.6 - Infinito attuale e infinito potenziale
◦13.7 - Infiniti attuali e numeri ordinali
◦13.8 - Limiti, parte standard
◦13.9 - Limiti e parte standard
◦13.10 - Limiti notevoli
◦13.11 - La regola de l'Hopital
◦13.12 - Asintoti di una funzione
◦13.13 - Asintoti verticali
◦13.14 - Asintoti orizzontali
◦13.15 - Asintoti obliqui
•14 - Approssimazione polinomiale
◦14.1 - Primo esempio: approssimiamo il coseno
◦14.2 - Secondo esempio: approssimiamo il seno
◦14.3 - Terzo esempio: approssimiamo l'esponenziale
◦14.4 - Forma generale del polinomio di MacLaurin
◦14.5 - Il polinomio di Taylor
◦14.6 - Polinomio di Maclaurin della gaussiana
◦14.7 - Un polinomio di Maclaurin a convergenza limitata
◦14.8 - Derivazione usando il polinomio di Maclaurin
◦14.9 - Integrazione usando il polinomio di Maclaurin
•15 - Studio di funzione
◦15.1 - Introduzione
◦15.2 - Studio di funzioni algebriche fratte
◦15.3 - Studio di una funzione irrazionale
◦15.4 - Studio di funzioni goniometriche
•16 - Appendice 1 Confronto tra Nsa e Analisi classica
◦16.1 - Definizione di continuità
◦16.2 - Derivata della funzione composta
•17 - Appendice 2 SIA (Smooth Infinitesimal Analysis)
◦17.1 - Fondamenti della SIA
◦17.2 - La derivata nella SIA
•18 - Appendice 3: Applicazioni in Fisica
◦18.1 - La caduta dei gravi
◦18.2 - Il moto circolare uniforme
•19 - Bibliografia
◦19.1 - Libri
◦19.2 - Web

Autore


Paolo Bonavoglia
Paolo Bonavoglia è nato a Roma nel 1950. Laureato in matematica ha insegnato Matematica e Fisica nei licei classici e dal 1987 al 1994 Informatica industriale negli istituti tecnici. Dal 1994 insegna Matematicaal liceo classico Marco Foscarini di Venezia; è anche webmaster del sito del liceo, nel cui ambito ha curato gli ipertesti Eclissi e calendari e La crittografia da Atbash a RSA. Negli ultimi anni ha pubblicato sulla rivista Progetto Alice: Il ritorno dell'infinitesimo e L'analisi infinitesimale nel liceo classico - una sperimentazione dell'Analisi Non Standard. Ogni anno organizzata una giornata di studio sulla Analisi Non Standard.
Estratto del documento

48 P B

AOLO ONAVOGLIA

4.7.a Esempio 1

Sia data la funzione 3

y= x x

Le derivate sono: 2

y' x

=3 −1

Osservando lo schema si vede che la concavità è verso il basso

per x < 0 e verso l'alto per x > 0 e quindi si ha il flesso Flex(0;0)

2

coincidente con l'origine; la derivata prima 3x - 1 vale -1 per x

= 0 e quindi il flesso ha tangente decrescente.

Tutto questo è ben evidente

nel disegno qui accanto

dove la cubica è in blu,

mentre è evidenziata in

rosso la tangente per il

flesso (origine). Appare

evidente che il flesso è il

punto nel quale la curva

cambia concavità ed è

anche il punto nel quale la

tangente attraversa la

curva. La cubica con il flesso

Calcolo infinitesimale 49

4.7.b Esempio 2 4 2

y= x x

Sia data la funzione −

3

y '=4 x x

−2

Le derivate sono: 2

y' '=12 x −2 2

Uguagliando a zero si ha l'equazione 12x -2=0, e le due soluzioni

 

1 1

x=

x=− e per ; dunque ci sono due flessi:

6 6

 

1 5 1 5

;− Flex ;−

Flex  

−  .

1 2

6 36 6 36

Calcolando

f'(-√(1/6)) si trova:

-√(1/216)-2.(-√(1/6))

~ 0,74

dunque il primo

flesso è crescente;

analogamente si ri-

cava che il secondo

flesso vale circa

-0,74 e quindi è

decrescente. La quartica

50 P B

AOLO ONAVOGLIA

4.7.c Controesempio

Ne segue che la concavità è sempre verso l'alto, non c'è alcun

cambio di concavità, e quindi nessun flesso, ma piuttosto un

punto di minimo molto piatto.

4.8 II metodo per la ricerca dei punti di flesso

Il metodo si basa sul fatto che nei punti di flesso la derivata

seconda deve essere nulla e la prima derivata successiva che

non si annulla deve avere ordine dispari; se viceversa ha ordine

pari non ci sarà flesso, ma un punto di massimo o di minimo

come se si trattasse della derivata seconda.

Si tratta quindi di calcolare la derivata f"(x), risolvere f"(x) = 0 e

per ogni soluzione x calcolare f'''(x ):

i i

1. se f'''(x ) ≠ 0 c'è un flesso;

i

2. se f'''(x ) = 0 occorre calcolare le derivate successive fino

i

a trovarne una che non si annulla.

1. Se la prima derivata che non si annulla ha ordine

dispari, c'è un flesso.

2. Se la prima derivata che non si annulla ha ordine

pari, non c'è un flesso.

Si vedano comunque i seguenti tre esempi per comprendere

meglio il metodo.

Calcolo infinitesimale 51

4.8.a Esempio 1

Sia data di nuovo la funzione

3

y= x x

Le derivate successive sono:

2

y' x

=3 −1

y ' ' x

=6

y' ' ' =6

Uguagliando a zero si ha

l'equazione 6x = 0, e una sola

soluzione x = 0; la derivata

terza è uguale a 6, quindi Grafico della cubica

comunque positiva: si ha il 2

flesso Flex(0;0) coincidente con l'origine; la derivata prima 3x -

1 vale -1 per x = 0 e quindi il flesso ha tangente decrescente.

4.8.b Esempio 2

Sia data di nuovo la funzione:

4 2

y= x x

Le derivate successive sono:

3

y '=4 x x

−2

2

y' '=12 x −2

y ' ' '=24 x 2

Uguagliando a zero si ha l'equazione 12x - 2, e le due soluzioni

sono x = ±√(1/6) ≈ 0,4

La derivata terza 24x ha lo stesso segno di x, dunque è negativa

per x = -√(1/6) e positiva per x = +√(1/6); in ogni caso è diversa

da zero e quindi si tratta di due flessi:

 

 1 5

Flex1 ;−

− 6 36

 

 1 5

Flex2 ;−

6 36

52 P B

AOLO ONAVOGLIA

    

1 1 1 64 8

f ' − = −2 − =−  ≈−0,544331,1547≈0,61

4−

6 216 6 216 6

Calcolando la derivata prima in Flex1 si trova

dunque il primo flesso ha pendenza positiva ed è crescente;

analogamente si ricava che il secondo flesso vale circa -0,61 e

quindi è decrescente.

Tutto questo si ritrova nel grafico della curva.

Grafico della quartica

4.8.c Controesempio 4

y= x

Consideriamo di nuovo la funzione con le sue derivate

3

y ' x

=4 2

y' '=12 x

iii

y x

=24

iv

y =24 2

la derivata seconda 12 x si annulla per x = 0, ma anche la

derivata terza si annulla per x = 0, mentre non è nulla la

derivata quarta.

Ne segue che c'è un punto stazionario ed essendo la derivata

quarta positiva si tratta di un minimo (molto piatto).

Calcolo infinitesimale 53

5 - P

RIMI ESEMPI DI STUDIO DI FUNZIONE

5.1 Introduzione

Nelle prossime pagine vediamo qualche primo esempio di studio

di funzione. Obiettivo dello studio di funzione è quello di

studiare le caratteristiche di una funzione fino a disegnarne nel

modo più accurato possibile il grafico

Non è possibile definire nei minimi dettagli i singoli passi di

questo studio; a seconda del tipo di funzione possono avere

maggior peso alcune caratteristiche di una funzione rispetto ad

altre. Per esempio un polinomio non ha asintoti (rette alle quali

la curva si avvicina senza mai toccarla; vedi più avanti cap. 13)

e non è necessario cercarli, mentre un'iperbole con asintoto

orizzontale non può avere massimi e minimi.

Ecco una prima trafila per lo studio di una funzione polinomiale

y = f(x).

Insieme di definizione è l'insieme nel quale la funzione è

● definita; per solito l'insieme dei numeri reali esclusi

alcuni valori "illeciti"; p.es. i valori che annullano il

denominatore di una frazione, o i valori negativi in un

radicale. Per i polinomi non ci sono problemi, l'insieme

di definizione è sempre R, insieme dei numeri reali.

Riconoscimento di eventuali simmetrie (assiali, centrali)

● Ricerca degli zeri della funzione, ovvero soluzione

● dell'equazione f(x) = 0.

Studio del segno della funzione, ovvero soluzione della

● disequazione f(x) > 0.

Ricerca dei punti di massimo e minimo.

● Ricerca dei punti di flesso.

54 P B

AOLO ONAVOGLIA

5.2 Una funzione algebrica di 3º grado

y' ' ' =6

Ricerca dei massimi, dei minimi e dei flessi.

6. Si tratta di

risolvere l'equazione f'(x) = 0, in questo caso 3x² - 4 = 0

che ha per soluzioni:

Calcolo infinitesimale 55

  3

2

4 2

x=± =±

=± ≈ 1.1547 ...

3 3

3

Si hanno quindi due punti stazionari per x= -2/√3 e x = +-2/√3;

usando il II metodo si calcola la derivata seconda per ogni

punto:

I x= -2/√3 f"(-2/√3) = -12/√3 < 0 c'è un massimo

II x= +2/√3 f"(+2/√3) = +12/√3 > 0 c'è un minimo

Le ordinate dei due punti si ottengono sostituendo

nell'equazione di partenza.

2 2 8 8 16

I x=− ; y= f − =−  = ≈3,0792 ...

    

3  3   3  27

27

2 2 8 8 16

II x= ; y= f  = − =− ≈−3,0792 ...

    

3 3  3 27

27

e in definitiva si hanno i due punti stazionari:

2 16

Max ;

− ≈1,1542; 

3,0792

 

3  27

16

2 ;−

Max ≈1,1542; 

 3,0792

 

3  27

5.2.a Ricerca di eventuali punti di flesso.

La derivata seconda è y'' = 6x;

uguagliando a zero si ha:

6x=0

x=0

la derivata terza è 6 e non si

annulla mai, quindi si ha un

flesso decrescente che

coincide con il secondo zero

(B)

Riassumendo tutti questi

risultati si ottiene il grafico a

lato.

56 P B

AOLO ONAVOGLIA

5.3 Ancora una funzione algebrica di 3º grado

La funzione è negativa per x < -3 e positiva altrove, fatto salvo

lo zero nell'origine.

Calcolo infinitesimale 57

Calcolo delle derivate

1. La derivata si ottiene utilizzando

la regola di derivazione della somma e quella della

potenza: 2

y' x x

=3 6

Le derivate successive sono:

ii

y x6

=6

iii

y =6

Ricerca dei massimi, dei minimi.

2. Si tratta di risolvere

l'equazione f'(x) = 0, in questo caso 3x² + 6x = 0 che

fattorizzando diventa:

x x2 =0

3

che ha due soluzioni: x = 0 e x = -2. Usando il secondo

metodo per x = 0 la derivata seconda vale 6, è positiva e

quindi si tratta di un minimo; per x = -2 la derivata

seconda vale -6, è negativa e quindi si ha un massimo.

Abbiamo quindi il massimo M(-2; 4) e il minimo

nell'origine (0; 0)

Ricerca dei flessi.

3. Si tratta di risolvere l'equazione f"(x)

= 0, in questo caso 6x + 6 = 0 che ha una sola soluzione x

= -1; vi è quindi un flesso nel punto F(-1; 2) che è anche

centro di simmetria della curva.

Tangente nel punto di flesso.

4. La retta tangente nel

punto F sarà data dall'equazione del fascio di rette per F

con coefficiente angolare pari alla derivata prima per x =

-1: y−2= f ' x1

−1 

y=2−3 x1

y=−3x−1 y=−3 x−1

L'equazione della tangente è quindi

Riassumendo tutti questi risultati si ottiene il grafico della

pagina precedente.

58 P B

AOLO ONAVOGLIA

5.4 Una funzione algebrica di 4º grado

Studiare la funzione 4 2

y = x - 5x + 4

Si tratta di una curva algebrica di 4º grado (quartica)

Vediamo i singoli passi dello studio

Insieme di definizione: si tratta di un polinomio,

1. dunque I = R.

Ricerca degli zeri della funzione,

2. ovvero soluzione

4 2

dell'equazione x - 5x + 4 = 0. Si potrebbe usare la

formula dell'equazione di 2º grado rispetto a x²:

 25−16 

5± 5±3

x 2 = =

2 2

le due soluzioni sono quindi x² = 4; x² = 1; e vi sono

quattro zeri: x = -2; x = -1; x = +1; x = +2.

Studio del segno della funzione,

3. ovvero soluzione della

4 2

disequazione x - 5x + 4 = 0. Utilizzando il risultato

appena ottenuto la disequazione si può scrivere:

(x + 1)(x - 1)(x + 2)(x - 2)

Calcolo delle derivate

4. Le derivate successive si

ottengono facilmente utilizzando la regola di derivazione

della somma e quella della potenza:

Calcolo infinitesimale 59

i 3

y x x

= −1

4 0

ii 2

y x

=1 −1

2 0

iii x

y =2 4

i v

y = 2 4

v

y =0

Ricerca dei massimi, dei minimi.

5. Si tratta di risolvere

l'equazione f'(x) = 0, in questo caso 4x³ - 10x; mettendo

in evidenza la x si ha:

x(4x² - 10) = 0; x.(2x + √10).(2x - √10) = 0

si hanno quindi tre soluzioni:

x=0  10

x=− ≈−1,58

2

 10

x= ≈−1,58

2

Utilizzando il II metodo si deve considerare la derivata

seconda e calcolarne il valore per ognuno di questi tre

punti: ii

f c' è un massimo

0=−100 ⇒

 10 10

ii

f c' è un minimo

− =12× −10=200 ⇒

2 4

 10 10

ii

f c' è un minimo

 =12× −10=200 ⇒

2 4

Calcolando le ordinate (y) di questi tre punti si trovano i

tre punti stazionari:

f 0=0− 4×04=4 Max 0, 4

 10 100 5×10 25 50 9

f − = − 4= − 4=− =−2.25

2 16 4 4 4 4

 10 9

Min− ,− Min−1,58 ;−

≈ 2,25

2 4

 10 100 5×10 25 50 9

f  = − 4= − 4=− =−2.25

2 16 4 4 4 4

 10 9

Min ,− Min1,58 ;−

≈ 2,25

2 4

60 P B

AOLO ONAVOGLIA

Ricerca dei flessi.

6. Si tratta di risolvere l'equazione f"(x)

= 0, in questo caso 12.x² - 10 = 0 che ha le due soluzioni:

2

x = ±√(5/6) ~ ±0,91, con y = (5/6) - 5(5/6) + 4 = 19/36.

Vi sono quindi due punti di flesso: Flex(±√(5/6); 19/36) ≈

Flex(±0,91; 0,53)

Riassumendo tutti questi risultati si ottiene il grafico riportato

qui di seguito:

La quartica con le tangenti nei punti di flesso

Calcolo infinitesimale 61

6 - P

RIMI PASSI TRA GLI INTEGRALI

6.1 L'integrale indefinito

Spesso, per esempio in Fisica, è necessario determinare la

funzione che ha per derivata una funzione data.

È il problema inverso della derivata.

Per esempio è facile verificare che una funzione che ha per

derivata y = x (bisettrice del primo quadrante) è:

2

x

y= 2

infatti …

2

x x

D x

=2 =

2 2

Ma è questa l'unica funzione

ad avere x come derivata?

In realtà si verifica

facilmente che anche

2

x

y= 1

2

2

x

y=  2

2 La funzione y=x (retta) e i suoi

2

x

y= −1 integrali indefiniti (parabole)

2

hanno per derivata x; infatti la derivata di 1 è 0, e così pure per

ogni altro valore costante. La soluzione più generale per la

funzione che ha per derivata x é 2

x

y = c

2

costante di integrazione.

dove c sta per Dunque l'operazione

inversa della derivata non ha come risultato una sola funzione,

ma una famiglia di infinite funzioni, una per ogni numero reale c.

Nella figura sopra appare evidente che tutte le parabole di

62 P B

AOLO ONAVOGLIA

2

x

y = c

equazione (qui per c= -1, 0, 1, 2, 3) hanno la stessa

2

pendenza per lo stesso valore di x e quindi hanno la stessa

derivata.

L'operazione inversa della derivata si chiama integrale e si

indica con un simbolo speciale, introdotto da Leibniz, una sorta

di Esse maiuscola stilizzata con un dx alla fine. Si scriverà

dunque: 2

x

∫ x d x= c

2

Più in generale si definisce funzione primitiva o integrale

indefinito di una funzione f(x), la funzione F(x) che ha f(x) per

derivata, e si scrive: ∫ f x xc

 dx =F 

dove la c è detta costante di integrazione; questa notazione

equivale a scrivere: D F xc= f x

 

6.2 Integrale della potenza

Dalla definizione di integrale indefinito seguono

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